Palombo: "Qui fame di vittorie e spirito giusto"
APPIANO GENTILE - "Noi ora viviamo di partita in partita e poi alla fine faremo i conti. Ora le altre hanno più punti e sono favorite, ma questa è una grande squadra e può succedere di tutto. In questo campionato sarà una lotta fino alla fine, visto che le partite sono molto aperte, con tutte le squadre", a parlare così della situazione dell'Inter è Angelo Palombo, nel giorno della sua presentazione alla stampa.
Il neo-nerazzurro parla poi di alcuni suoi compagni, che tali erano anche alla Sampdoria, Giampaolo Pazzini, Andrea Poli e Luca Castellazzi: "E' stato un piacere ritrovarli, ho anche chiesto loro qualche consiglio. Giampaolo qui all'Inter segna di meno? Forse rispetto a quando era alla Samp un pochino sta segnando meno ma gioca più per la squadra, crea spazi per gli attaccanti, fa un grandissimo lavoro, si stanca e magari poi non è facilissimo quando si arriva sotto porta. E' uno degli attaccanti più forti che ci siano".
Palombo ritorna poi sul suo approdo in nerazzurro: "Ci sono state anche delle altre squadre che mi hanno cercato, approfitto per ringraziare queste persone della stima nei miei confronti. Poi uno fa delle scelte e penso che, con rispetto per le altre, l'Inter sia il massimo, per cui sono stato contento di accettare. Se mi aveva cercato anche il Milan? Assolutamente no".
Inevitabile parlare poi del rapporto chiusosi con la Sampdoria: "Devo ringraziare tutti, soprattutto i tifosi doriani, che anche nelle difficoltà mi hanno fatto sentire uno di loro. Dieci anni è un pezzo di cuore e di vita. Quanto alla fine del rapporto con la Samp, ero molto amareggiato perché mi era stato detto più volte di non far parte del progetto e quindi ho dovuto prendere una strada diversa. Le nostre strade si sono divise per questo. Se fosse dipeso da me avrei finito la carriera alla Samp? Sì, anche perché poi questa cosa dell'Inter è venuta fuori all'ultimo momento e io alla famiglia Garrone sono riconoscente, mi hanno cresciuto come un figlio", ha spiegato.
Col pensiero si corre poi indietro, a quelle partite in cui Palombo ha affrontato l'Inter da avversario: "Le partite con l'Inter sono sempre state belle, dal 3-2 con Recoba all'ultimo secondo a quelle di un anno e mezzo fa, tutte, sempre con rispetto e correttezza che ci vogliono nel mondo del calcio".
Si parla quindi di una gara in particolare, la 'gara delle manette', con il famoso occhiolino tra José Mourinho e Palombo: "Mi ricordo, Milito mi aveva fatto un fallo a centrocampo, Mourinho mi aveva poi fatto l'occhiolino per dirmi che aveva capito che era stata una brutta entrata, c'era stato un bel cenno d'intesa. Penso che gli avesse fatto piacere che non avessi fatto sceneggiate. E poi Milito era così preoccupato che mi chiamò dieci volte".
Ora, però, ci si concentra sul presente, che parlerà presto di Champions League per Palombo: "Una competizione con cui ho un conto ancora aperto, ho ancora negli occhi le immagini di quelle due partite giocate con la Samp... Una competizione che a parte appunto due gare con il Werder Brema ho sempre visto in tv, ora non vedo l'ora di essere in campo".
E allora, ecco che il nuovo centrocampista pensa già a rimboccarsi le maniche, confidando nello spirito della squadra: "Penso che questa squadra lo spirito ce l'abbia ancora e bello forte. Ci sono dei campioni che hanno sempre fame, come ce l'avevano prima", conclude.
Comments
Post a Comment