Valentino Rossi: "Il 90% delle persone che mi attaccano è ducatista"
Valentino Rossi: "Il 90% delle persone che mi attaccano è ducatista":
Sono passate ormai alcune settimane dall’annuncio del ritorno a fine stagione di Valentino Rossi nel Yamaha Factory Racing team, con conseguente divorzio da Ducati dopo due anni di risultati obiettivamente deludenti. La notizia si può dire sia stata ormai metabolizzata dal paddock e dai tifosi della MotoGP, ma un tweet pubblicato oggi dall’ex-iridato pesarese sul suo account Twitter è destinato a rinvigorire nuovamente le polemiche sul travagliato matrimonio Rossi-Ducati.
“È perlomeno curioso che il 90% delle persone che mi attacca su Twitter sia ducatista” ha scritto Rossi questa mattina sul popolare social network, esponendosi forse per la prima volta in prima persona sul tema delle aspre critiche giuntagli da un’ampia fetta della tifoseria delle Rosse di Borgo Panigale nel corso della sua permanenza nel Ducati Team. Alla luce dei risultati ottenuti in questo biennio - nettamente al di sotto delle aspettative che l’annuncio delle nozze aveva generato tra gli fans italiani due anni fa - è impossibile negare che le cose non abbiano funzionato, e da quì è nata la divisione in opposte fazioni che ha caratterizzato molte discussioni tra gli appassionati, specialmente in Italia.
Da una parte i tifosi di Rossi, che incolpano per l’insuccesso la non sufficiente competitivita della GP12 e la scarsa reattività della casa nello sviluppo della moto, dall’altra lo zoccolo duro dei tifosi Ducati che incolpa il pilota - tra le altre cose - di non essere stato in grado di sfuttare il potenziale della moto, di non aver saputo indirizzarne correttamente lo sviluppo e, in ultima analisi, di non aver portato a casa il genere di risultati all’altezza della sua fama (e del suo ingaggio).
Il problema di fondo è che due entità dall’enorme spessore e dall’enorme seguito come Rossi e la Ducati, due nomi importantissimi nel motociclismo sportivo moderno, sono entrambi chiamati a vincere, sempre. O quantomeno a lottare per la vittoria. I tifosi di Rossi adducono i 9 titoli mondiali vinti dal campione di Tavullia quale incontrovertibile prova del talento e della forza del pilota, mentre i Ducatisti ricordano le prodezze di Stoner in sella alla varie edizioni della Desmosedici e accusano Rossi di non aver saputo domare la moto come l’australiano, nonostante la casa abbia seguito le sue indicazioni per lo sviluppo degli ultimi due anni.
L’evidente delusione di entrambe le tifoserie ha portato naturalmente alla familiare pratica dello “scarica-barile” in merito alle responsabilità dell’insuccesso, con i sostenitori più fedeli che non hanno esitato ad incolpare l’altra parte dell’accaduto. E’ chiaro che non tutti i tifosi Ducati danno esclusivamente la colpa a Rossi, ma il tifo per la Ducati tra gli appassionati del marchio è vissuto in modo viscerale e non bada molto a chi sia il pilota: è il risultato che conta, ed il fatto che sia stato Rossi a deluderli è reso ancora più frustrante dalle enormi aspettative della vigilia.
Dibattere chi sia il colpevole o il maggior colpevole della debacle del binomio Rossi-Ducati è una pratica che potrebbe andare avanti all’infinito, se non fosse per il fatto che l’anno prossimo i due si separeranno e si ritroveranno in pista da avversari: alla Yamaha M1 e al poker Dovizioso-Hayden-Spies-Iannone il compito di dare ai tifosi le ambite ‘contro-prove’ nella prossima stagione.
Sono passate ormai alcune settimane dall’annuncio del ritorno a fine stagione di Valentino Rossi nel Yamaha Factory Racing team, con conseguente divorzio da Ducati dopo due anni di risultati obiettivamente deludenti. La notizia si può dire sia stata ormai metabolizzata dal paddock e dai tifosi della MotoGP, ma un tweet pubblicato oggi dall’ex-iridato pesarese sul suo account Twitter è destinato a rinvigorire nuovamente le polemiche sul travagliato matrimonio Rossi-Ducati.
“È perlomeno curioso che il 90% delle persone che mi attacca su Twitter sia ducatista” ha scritto Rossi questa mattina sul popolare social network, esponendosi forse per la prima volta in prima persona sul tema delle aspre critiche giuntagli da un’ampia fetta della tifoseria delle Rosse di Borgo Panigale nel corso della sua permanenza nel Ducati Team. Alla luce dei risultati ottenuti in questo biennio - nettamente al di sotto delle aspettative che l’annuncio delle nozze aveva generato tra gli fans italiani due anni fa - è impossibile negare che le cose non abbiano funzionato, e da quì è nata la divisione in opposte fazioni che ha caratterizzato molte discussioni tra gli appassionati, specialmente in Italia.
Da una parte i tifosi di Rossi, che incolpano per l’insuccesso la non sufficiente competitivita della GP12 e la scarsa reattività della casa nello sviluppo della moto, dall’altra lo zoccolo duro dei tifosi Ducati che incolpa il pilota - tra le altre cose - di non essere stato in grado di sfuttare il potenziale della moto, di non aver saputo indirizzarne correttamente lo sviluppo e, in ultima analisi, di non aver portato a casa il genere di risultati all’altezza della sua fama (e del suo ingaggio).
Il problema di fondo è che due entità dall’enorme spessore e dall’enorme seguito come Rossi e la Ducati, due nomi importantissimi nel motociclismo sportivo moderno, sono entrambi chiamati a vincere, sempre. O quantomeno a lottare per la vittoria. I tifosi di Rossi adducono i 9 titoli mondiali vinti dal campione di Tavullia quale incontrovertibile prova del talento e della forza del pilota, mentre i Ducatisti ricordano le prodezze di Stoner in sella alla varie edizioni della Desmosedici e accusano Rossi di non aver saputo domare la moto come l’australiano, nonostante la casa abbia seguito le sue indicazioni per lo sviluppo degli ultimi due anni.
L’evidente delusione di entrambe le tifoserie ha portato naturalmente alla familiare pratica dello “scarica-barile” in merito alle responsabilità dell’insuccesso, con i sostenitori più fedeli che non hanno esitato ad incolpare l’altra parte dell’accaduto. E’ chiaro che non tutti i tifosi Ducati danno esclusivamente la colpa a Rossi, ma il tifo per la Ducati tra gli appassionati del marchio è vissuto in modo viscerale e non bada molto a chi sia il pilota: è il risultato che conta, ed il fatto che sia stato Rossi a deluderli è reso ancora più frustrante dalle enormi aspettative della vigilia.
Dibattere chi sia il colpevole o il maggior colpevole della debacle del binomio Rossi-Ducati è una pratica che potrebbe andare avanti all’infinito, se non fosse per il fatto che l’anno prossimo i due si separeranno e si ritroveranno in pista da avversari: alla Yamaha M1 e al poker Dovizioso-Hayden-Spies-Iannone il compito di dare ai tifosi le ambite ‘contro-prove’ nella prossima stagione.
Valentino Rossi: "Il 90% delle persone che mi attaccano è ducatista" é stato pubblicato su Motoblog.it alle 17:52 di mercoledì 26 settembre 2012. Leggete le condizioni di utilizzo del feed.
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